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Raggiungimento obiettivo
Il progetto
La storia che vogliamo raccontare
Nel nostro Paese, sino ad oggi, si calcola che le mafie abbiano ucciso più di centocinquanta donne: eliminate o fatte scomparire nel nulla per la sola colpa di essersi ribellate all’ordine patriarcale delle cosche.
Vicende, queste, troppo spesso impunite o peggio ancora dimenticate. E quando il loro ricordo viene a mancare, dove il sacrificio di queste persone finisce nell’oblio, la criminalità continua ad operare indisturbata.
La storia di Lea Garofalo, assassinata dal suo compagno perché si era ribellata alla logica e alla cultura ’ndranghetista, segna però un momento di rottura e diviene un importante simbolo di cambiamento: la sua scelta e il suo coraggio sono oggi un esempio per molti; il suo sacrificio ha permesso a tanti giovani di prendere coscienza con un problema non più circoscritto, ma esteso ormai ovunque; la sua determinazione a non farsi piegare, infine, è diventata un modello per molte donne, soprattutto per coloro che hanno compreso che esiste un’alternativa ad un destino apparentemente inevitabile.
Nel raccontare questa storia vogliamo anche noi rendere omaggio a Lea Garofalo, ricostruendo però la sua vicenda non dai fatti di cronaca, ma dalle testimonianze di chi ha proseguito la sua battaglia, di chi negli anni del processo ha sentito il bisogno di non restare indifferente, di coloro che hanno compreso l’importanza del suo gesto e hanno voluto farsi carico della sua eredità.
Il nostro sarà un racconto corale, fatto di volti e di voci, di ricordi e di impegno civile.