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Il progetto
"Cascina accogliente" si propone di potenziare le attività a sostegno dei profughi ucraini presenti nel territorio del Comune di Monza. In particolare saranno realizzate attività a supporto della famiglia ucraina accolta presso la struttura di Cascina Cantalupo, favorendo l’inserimento di due donne nel mondo del lavoro e accompagnando il nucleo famigliare nel suo complesso verso un percorso di integrazione e autonomia di lungo periodo.
In collaborazione con ArcoDonna APS saranno poi proposte attività di socializzazione aperte ai profughi ucraini ospitati nel territorio, affinché si possano attivare legami comunitari e rafforzare la rete a supporto dei nuovi cittadini.
Come nasce il progetto. La Cooperativa Sociale Monza 2000, ente gestore della Cascina Cantalupo, comunità mamma-bambino di Monza, ha aderito al protocollo d’intesa promosso dal Centro di Servizio per il Volontariato di Monza Lecco Sondrio per lo svolgimento di attività di accoglienza diffusa nel territorio nazionale a beneficio delle persone provenienti dall’Ucraina in fuga dagli eventi bellici. A seguito alla sottoscrizione del protocollo e alla successiva accoglienza di una famiglia ucraina presso la Comunità, il personale della cooperativa Carrobiolo 2000, che ha in carico la gestione educativa della Cascina, si è confrontato con il CSV per mettere a punto e presentare "Cascina accogliente".
La azioni di "Cascina accogliente". Dal novembre 2022 Cascina Cantalupo ospita una famiglia composta da una madre e tre figli di 22, 8 e 2 anni. A fronte del desiderio della famiglia di rendere duratura la propria permanenza in Italia, l’accoglienza in Cascina sta permettendo loro di disporre di un luogo in cui potersi fermare e trovare il sostegno necessario per dare avvio a un percorso di autonomia di lungo periodo, rielaborando nel contempo tutte le difficoltà legate all’evento bellico. Oltre all’accoglienza abitativa, la cooperativa Carrobiolo 2000, attraverso la sua equipe educativa, si occupa di fornire un sostegno alla famiglia, attraverso un accompagnamento psicologico, il supporto all’apprendimento della lingua italiana, il supporto nell’inserimento scolastico dei figli, dedicando altresì uno spazio pomeridiano al sostegno scolastico dei minori.
Per fare in modo che questo processo di integrazione possa avere successo e
garantire la tenuta nel lungo periodo, è tuttavia necessario introdurre interventi
aggiuntivi, indirizzati all’empowerment e alla reale autonomia di tutto il nucleo
famigliare. Da una parte, si tratta di avviare un percorso di accompagnamento al
lavoro per le due donne, affinché possano acquisire competenze lavorative nel
contesto italiano, che consentano loro di raggiungere nel tempo una vera e propria
indipendenza economica. Dall’altra si tratta di favorire processi di integrazione sia tra i profughi ucraini tra loro sia con il resto della comunità monzese, al fine di far
sentire sempre più parte del territorio i nuovi cittadini, ponendo le basi per la
presenza di relazioni sociali durature, che possano andare a comporre una rete di
sostegno al singolo nucleo, affinché non si senta isolato nella nuova realtà di vita.