Monza, con gli Amici dei Musei MB verso un “cimitero monumentale”
Presentazione pubblica nella sala conferenza dei Musei civici di Monza per la pubblicazione “Il Cimitero di Monza – Arte Monumentale“, promossa dagli Amici dei Musei di Monza e Brianza con il patrocinio della Provincia MB, del Comune di Monza e il sostegno anche di Fondazione della Comunità MB.
“La finalità di questa pubblicazione è quella di sensibilizzare la pubblica amministrazione, affinché le opere ed i monumenti presenti nel cimitero di Monza possano essere tutelate con adeguate normative, auspicando altresì che questo cimitero possa essere riconosciuto come monumentale. Portare l’attenzione sul ‘Cimitero di Monza’ significa non soltanto mettere in rilevo la storia artistica sociale culturale della città, ma anche contribuire a restituire a sculture, cappelle e ornamenti la loro significativa e intrinseca valenza artistica”, ha commentato la presidente dell’associazione Tiziana Achilli durante la conferenza stampa di lunedì 11 novembre.”
Nel cimitero di Monza, progettato da Ulisse Stacchini, “ci sono opere che meritano di essere preservate e salvaguardate da vincoli che ne garantiscano la loro corretta conservazione: è un museo a cielo aperto”, precisano ancora gli Amici dei Musei citando alcuni dei più significativi autori delle opere presenti in viale Ugo Foscolo: Luigi Crippa. Luigi Secchi, Ernesto Bazzaro, Eugenio Bajoni, Gerardo Bianchi, Giannino Castiglioni. Emilio Agnati, Silvio Monfrini, Ettore Cedraschi, Riccardo Pitter, Francesco Messina, Enrico Pancera, Francesco Somaini, Antonio Sant’Elia, Geminiano Cibau, Felice Guidotti, Michele Vedani. “Illustri artisti hanno realizzato monumenti attualmente presenti nel cimitero urbano e molti di loro sono autori anche di pregevoli sculture che si trovano al Cimitero Monumentale di Milano”.
La pubblicazione, al momento disponibile in 500 copie, contiene testi di Simona Bartolena, Elisabetta Cagnolaro, Franca Cantù, Gianfranco Condò Arena e Gianni Selvatico. Gli scatti sono stati realizzati dal fotografo Alberto Cantù.