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L’organo della Basilica ha bisogno di cure

Dopo il recupero della cupola della Basilica, finalmente restituita nel 2022 – dopo un anno di lavori – alla città di Desio in tutto il suo splendore, la Parrocchia SS. Siro e Materno è impegnata in un nuovo ambizioso progetto: il restauro dell’organo, costruito dalla Pontificia Fabbrica d’Organi Giovanni Tamburini di Crema nel 1957 e inaugurato dal grande organista Luigi Picchi di Como.

Lo strumento – assolutamente unico nel suo genere – soffre di ‘affaticamento da età’ e necessita di un intervento di manutenzione straordinaria che consentirà di riportarlo ai primitivi splendori.

Per recuperare l’organo è stata avviata una campagna di raccolta fondi: servono circa 90.000 euro.

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Un gioiello da proteggere
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UN’OPERA INGEGNOSA

Negli anni ’50 del Novecento si sente forte il bisogno di un nuovo strumento al passo coi tempi e con un’estetica sonora più contemporanea, date anche le proporzioni monumentali della Basilica. Il vecchio strumento era sicuramente sproporzionato ed insufficiente a riempire la vasta cubatura dell’edificio sacro. Dopo dopo varie traversie, lo strumento venne costruito dalla ditta Giovanni Tamburini di Crema, ultimato ed inaugurato nel 1957 con un concerto del M. Luigi Picchi. Seguirono due interventi di manutenzione: uno effettuato nel 1985 e un secondo, più importante, che comprese il ricablaggio del corpo Recitativo, eseguito nel 1989. In tale contesto, venne deciso di aggiungere il registro di Tromba en Chamade al corale, ultimando quindi i lavori agli inizi del 1990.

IL PASSATO

La prima notizia di uno strumento presente nella Pieve di Desio si ricava da una minuta del 31 agosto 1647. Tale strumento si trovava ancora nella primitiva Basilica, collocato in una cantoria apposita sul lato destro della navata. Non si hanno notizie di altri lavori all’organo fino al 15 marzo 1782, data a cui risale il contratto per “l’aggiustamento dell’organo della Chiesa Collegiata di Desio” col quale l’organaro pavese Alessio Amati si impegna a svolgere operazioni di restauro all’esistente organo, trasportato dal vecchio edificio al nuovo. Dopo appena un ventennio, una “Scrittura del Professore Organista Alessio Amati per la facciata dell’Organo” datata 4 maggio 1801 ci comunica gli obblighi dell’organaro Amati per il rifacimento della facciata e pulitura dell’organo della Parrocchiale. Il vecchio strumento doveva essere ormai eccessivamente affaticato oltre che musicalmente obsoleto, tanto da giustificare un grosso intervento di ricostruzione pressochè totale nel 1814. Vengono interpellati i principali organari lombardi dell’epoca: : dopo aver smontato il vecchio strumento, ne verrà ricostruito uno nuovo con le fattezze tipiche dell’epoca, riutilizzando quanto possibile del precedente organo. Tale strumento resterà in uso in Basilica, fra manutenzioni e ingrandimenti, fino alla costruzione dello strumento attuale, riformato con l’aggiunta di una seconda tastiera nel 1913.

IL RESTAURO NECESSARIO

L’organo della Basilica desiana soffre sia la sua anzianità, essendo ormai prossimo ai settant’anni di funzionamento, sia la mancanza fino ad ora di un vero e proprio intervento conservativo. Le manutenzioni ordinarie, per quanto sempre svolte, non sono più in grado di permettere un funzionamento perfetto e prestante dello strumento. Le tantissime parti in pelle ormai stanno iniziando a cedere a causa del normale decadimento, la polvere è ormai padrona di tutte le parti dello strumento, generando non pochi problemi, e numerose canne sono danneggiate dall’inclemenza del tempo. Proprio per emendare queste problematiche si rende necessario l’intervento proposto: una volta eseguito sarà in grado di garantire molti altri decenni di ottimo funzionamento al nostro monumentale organo.

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Puoi sostenere il progetto anche con un bonifico
intestato a Fondazione della Comunità di Monza e Brianza Onlus

Banca Popolare di Milano – IBAN: IT03 Q050 3420 4080 0000 0029 299
Causale: “Basilica di Desio – Erogazione liberale per il restauro dell’organo”

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